Tempi troppo lunghi per i pagamenti della Pubblica amministrazione, rischio infrazione Ue

1 Mar 2017

La Commissione europea torna a richiamare l’Italia sui tempi di pagamento della pubblica amministrazione, che rimangono i peggiori di tutta Europa, sebbene negli ultimi due anni si siano registrati sensibili miglioramenti. Bruxelles invierà un parere motivato all’Italia, che avrà due mesi di tempo per intervenire e scongiurare l’apertura della procedura d’infrazione, l’ennesima a carico del nostro Paese.

Secondo i numeri del Ministero dell’Economia, pubblicati nei giorni scorsi dal Corriere della Sera, nel primo semestre del 2016 lo Stato ha pagato in media in 50 giorni, rispetto ai 73 giorni del 2015. Un trend positivo, che dimostrerebbe il buon lavoro fatto con l’obbligo di fatturazione elettronica e con il monitoraggio tramite la piattaforma commerciale della Ragioneria di Stato. Un sistema che serve 22mila amministrazioni locali italiane. Non tutte, però, disposte a inviare le informazioni con i dati e i risultati ottenuti.

La situazione è delicata, invece, per quanto riguarda i tempi di pagamento tra imprese private. Secondo l’Ufficio studi di Confartigianato, che ha elaborato dati Eurostat, i pagamenti tra imprese arrivano in 80 giorni, 41 più della media europea, che si ferma a 39 giorni. L’Italia ha fatto dei passi in avanti, l’attuale impianto normativo può essere migliorato, mentre resta ancora molto da fare sul debito pregresso e sui tempi di pagamento tra imprese. Confartigianato da tempo invoca una soluzione che potrebbe chiudere ogni discorso: la compensazione secca, diretta e universale dei debiti tra imprese e pubblica amministrazione.

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