Un documento condiviso con le proposte per l’artigianato, le micro, piccole e medie imprese e i professionisti, sulla destinazione dei fondi del Next Generation Eu – Recovery and Resilience Fund. Cna e Confartigianato dell’Emilia-Romagna lo hanno presentato alla Regione nei giorni scorsi. Ufficialmente è il primo documento portato all’attenzione del sistema politico-amministrativo.
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“Siamo grati alla Regione per aver ascoltato le nostre richieste, averci posto domande che guardano al futuro dell’artigianato e aver accolto il nostro documento di sintesi sul Recovery Fund – spiega Davide Servadei, presidente di Confartigianato Emilia-Romagna -. Un documento nato grazie a un percorso di condivisione fatto con Cna, che ci ha permesso di raccogliere e sintetizzare tutte le istanze e le richieste del mondo artigiano. Grazie al lavoro unitario si può perseguire il bene della categoria, senza vincoli di appartenenza o ‘quartiere’ e dando un segnale univoco, e per questo più forte, all’interlocutore istituzionale”
“Sono felice dell’apprezzamento che il Presidente Bonaccini, il sottosegretario Baruffi e gli Assessori Colla e Corsini hanno dimostrato verso il nostro documento – interviene Dario Costantini, presidente di Cna Emilia-Romagna -, e sono particolarmente contento che oggi le due Confederazioni si siano presentate insieme davanti alla Regione, dopo un intenso e proficuo lavoro di condivisione. È già accaduto, anche a livello nazionale ed è una risposta importante agli attuali bisogni delle nostre imprese. Il futuro economico e sociale del Paese dipende dalla capacità di investire sulle piccole imprese a valore artigiano che combinano sostenibilità economica, sociale e ambientale”.
“Un presupposto che riteniamo centrale ed essenziale per la ripartenza del nostro Paese è che si proceda a un cambiamento dell’ambiente che circonda il ‘fare impresa” in Italia, a prescindere dalle dimensioni – commenta Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Emilia-Romagna -. Il futuro economico e sociale del Paese dipenderà sempre più dalla capacità di investire sulle piccole imprese a valore artigiano. Realtà che uniscono sostenibilità sociale, economica e ambientale e che non possono più essere bloccate da una burocrazia incapace di leggere i tempi che stiamo vivendo e che ha fatto fallire tante riforme e progetti di sviluppo annunciati in questi anni”.
“In questa delicata fase – afferma Fabio Bezzi, direttore di Cna Emilia-Romagna -, è fondamentale non solo tutelare il tessuto imprenditoriale ma anche favorire l’avvio di nuove iniziative imprenditoriali. Il Recovery Plan è l’occasione, unica e irripetibile, per accompagnare le micro e piccole imprese nella nuova economia post Covid sia attraverso misure strutturali come la riduzione della pressione fiscale e la semplificazione degli adempimenti burocratici, sia facilitando l’accesso a nuovi strumenti di finanza d’impresa e per l’internazionalizzazione. Dovrà essere organizzata una epocale progettazione rispetto la transizione ecologica e la digitalizzazione delle imprese”.