Cresce l’export dell’Emilia Romagna, grande attenzione all’Ict e all’agroalimentare

15 Mar 2017

Le esportazioni dell’Emilia Romagna, nel 2016, hanno superato i 56 miliardi, segnando un +1,5% rispetto all’anno precedente. Il risultato della regione è superiore rispetto al dato complessivo nazionale, che è cresciuto dell’1,2%, ed è migliore di quello delle due regioni che precedono l’Emilia Romagna per valore assoluto, cioè il Veneto (cresciuto dell’1,3%) e la Lombardia (cresciuta dello 0,8%). Questo è quanto riferiscono i dati Istat sulle esportazioni delle regioni italiane.

Tra i principali comparti economici che hanno registrato il tasso di crescita più elevato si segnalano i minerali non metalliferi e i prodotti elettronici ed elettrici, con un incremento del 5,6%. In questo settore si registra un incremento superiore al 95% per i componenti e le schede elettroniche. Bene anche il settore della moda, che segna un +3,5%, l’agroalimentare (+2,4%) e la meccanica, che sale del 2,3%. In difficoltà il settore della cartiera e della lavorazione del legno, seguiti dai mezzi di trasporto.

Riguardo ai paesi che maggiormente si relazionano con le industrie emiliano romagnole, il primato spetta alla Germania, che importa beni per oltre 7 miliardi di euro, seguita dalla Francia con 6 miliardi e gli Stati Uniti con quasi 5 miliardi e mezzo, che valgono però una contrazione superiore al 9% rispetto all’anno 2015. Questo è dovuto in buona parte al calo sulle vendite di autoveicoli e alle componenti degli stessi (rispettivamente -32% e – 41%) e alla farmaceutica (-43%). Spagna, con quasi 3 miliardi, e Austria, con 1,226 miliardi di euro, registrano il maggior incremento percentuale: rispettivamente +11,4% e +10,5%. In calo l’export verso Arabia Saudita (-24,4%) ed Emirati Arabi Uniti (-14,8%). Brasile, Vietnam, Usa e Sud Africa registrano un calo attorno al -9%.

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