La regione Emilia Romagna ha emanato un nuovo bando, allo scopo di sostenere la ricerca di nuove tecnologie tagliate su misura delle imprese per ottenere ricadute industriali in grado di rafforzare le filiere produttive. Il bando ha un valore di 30 milioni di euro, per il biennio 2019-2020, e utilizza risorse europee del Por Fesr 2014-2020, per dare un sostegno ai laboratori che realizzano progetti di ricerca industriale strategica. Previste nuove assunzioni di ricercatori e investimenti in ricerca che raddoppieranno le risorse messe in campo.
Con il bando sarà finanziata l’attività di ricerca in uno dei sette ambiti produttivi tra l’agroalimentare, l’edilizia e costruzioni, la meccatronica e motoristica, la salute e il benessere, le industrie culturali e creative, l’innovazione nei servizi e l’energia e sviluppo sostenibile.
Il bando è rivolto ai laboratori di ricerca aggregati in associazioni temporanee di scopo. I team di ricerca dovranno essere composti da minimo tre e un massimo di cinque soggetti, in cui il capofila e almeno due laboratori rientrano tra gli organismi di ricerca accreditati dalla regione Emilia Romagna che fanno parte della Rete Alta Tecnologia. Nella fase realizzativa del progetto è richiesto il coinvolgimento di almeno due imprese emiliano-romagnole per identificare al meglio le ricadute industriali.
Le domande di partecipazione saranno aperte dal 10 settembre al 5 ottobre 2018 e vanno inviate esclusivamente online. Ciascun progetto di ricerca industriale potrà essere finanziato fino a un massimo di 800 mila euro. Per gli organismi di ricerca il contributo a fondo perduto è pari al 70% del valore complessivo, mentre per gli altri soggetti pubblici e privati è pari al 50%. Sono ammissibili spese per nuovo personale destinato alla ricerca, attrezzature, strumentazioni, componentistica per prototipi e consulenze. La divulgazione dei risultati ottenuti dai progetti, pari a un massimo di 60 mila euro, è interamente finanziata dal bando.
(Fonte Unioncamere)